Lunedì 12 novembre 2018 avrà luogo la quarta edizione dell’evento “Italy Land of Wine: la bellezza della manualità”, organizzato in collaborazione con il giornalista esperto di vini italiani Isao Miyajima, che si focalizzerà sul Piemonte. In vista dell’evento abbiamo posto al sig. Miyajima diverse domande in merito.
Lunedì 12 novembre 2018 avrà luogo la quarta edizione dell’evento “Italy Land of Wine: la bellezza della manualità”, organizzato in collaborazione con il giornalista esperto di vini italiani Isao Miyajima, che si focalizzerà sul Piemonte. In vista dell’evento abbiamo posto al sig. Miyajima diverse domande in merito.
Come sappiamo, il 2019 segnerà l’entrata in vigore dell’EPA tra Europa e Giappone, che prevede da subito l’abbattimento dei dazi per il vino. L’Italia in questo momento si trova a combattere nelle fasce alte con il vino francese, in quelle basse con il Cile e, in misura minore, la Spagna. Come pensa che cambierà lo scenario nei prossimi anni? Ci sarà un vantaggio sfruttabile per l’Italia, oppure le sfide sono da altre parti?
Sicuramente l’abbassamento dei prezzi sarà molto gradito e i vini europei, tra cui quelli italiani, ne trarranno un beneficio. Tuttavia, anche se i prezzi si abbasseranno si parla di 93 yen per bottiglia, quindi non ci saranno conseguenze particolarmente gravi. Si può dire senza esagerare che per i vini a buon mercato (da circa 1000 yen) ci saranno delle ripercussioni, ma per i vini di prezzo superiore ai 3000 yen non ci sarà pressoché nessuna conseguenza. Non è comunque la fascia bassa di prezzi, in cui si è in concorrenza per 93 yen, il contesto in cui l’Italia dovrebbe competere, ma sono ben altri.
Per molto tempo, l’immagine del vino di alto livello in Giappone è stata associata con fermezza alla Francia, nonostante il primato sia molto combattuto a livello mondiale. È ancora così? Come si è evoluta l’immagine del vino italiano?
Può anche darsi che i consumatori più conservatori abbiano tutt’ora l’idea che quando si parli di vini di alta qualità si parli di Francia, ma quel numero di persone è limitato. L’immagine dei vini italiani sta notevolmente migliorando anche a livello mondiale ed è forte la possibilità che sorpassi quella dei vini francesi. Il problema che si verifica in Giappone è che tale sviluppo non è adeguatamente comunicato ai consumatori.
Alcuni dicono che sia la mancanza di un’educazione al vino italiano (molte scuole di sommelier in Giappone hanno un’impronta molto francese), da un lato, e le troppe varietà regionali italiane, dall’altro, a limitare la capacità di promozione del vino Italiano. È così? Quali potrebbero essere delle strategie per sfruttare i punti di forza dell’Italia a livello di educazione e diffusione?
Quando si fallisce nella promozione del vino italiano, non è né per la mancanza di educazione né per le troppe varietà regionali. Quelle sono semplicemente scuse. La verità è che non c’è nessuno che comunichi come si deve le caratteristiche uniche del vino italiano. Al contrario, la causa è da ritrovare nella presenza di persone del settore che hanno sottolineato gli aspetti apparentemente complicati dei vini italiani (l’elevata quantità di varietà regionali, la diversità dei vini, la complessità delle leggi e delle normative per la produzione ecc.) usando a proprio piacimento le loro conoscenze e non trasmettendo così il vero fascino del vino italiano ai consumatori. La migliore strategia è quella di smettere di ostentare le proprie conoscenze e il proprio sapere sui vini italiani e iniziare a comunicarne il piacere di berlo.
Lei ormai ha una collaborazione pluriennale con l’evento “Italy Land of Wine” e anche quest’anno ne guiderà i seminari, oltre a una cena presso Pepe Rosso sui vini piemontesi. Qual è la forza di questo evento e perché è importante partecipare per gli operatori giapponesi?
L’opportunità di degustare vini diversi e parlare direttamente con il loro produttore è molto preziosa. Il vino non è semplicemente una bevanda alcolica ma essendo anche una bevanda che proprio nei contesti storico-culturali manifesta il suo vero valore, quando si entra in contatto col contesto in cui il vino stesso è nato, il suo fascino aumenta notevolmente. Inoltre, poiché i vini italiani si stanno evolvendo rapidamente, è importante tenersi costantemente aggiornati sulle loro informazioni e sulla loro vendemmia e questa è una preziosa occasione per farlo.