Il prossimo 18 giugno 2024, il Consorzio di promozione i Vini del Piemonte e il Consorzio dei Colli Piacentini lavoreranno alla prima edizione di un evento promozionale congiunto dedicato ai vini aromatici.

Il mercato lituano del vino sta crescendo annualmente dell’8-10% con un crescente interesse per i vini bio, naturali e biodinamici. Ci sono ristoranti, bar e hotel che dedicano i loro menu alla cucina italiana, quindi la domanda sta crescendo anche sul canale horeca.

Perchè un focus sui vini aromatici? I consumatori lituani bevono vini aromatici, dall’alto residuo zuccherino, rosé e rossi strutturati. Sta cambiando inoltre la scelta di vini dolci e di spumanti, in quanto ultimamente la domanda si indirizza verso prodotti di qualità più elevata (il 30% dei vini importati appartengono a questo segmento). È in definitiva un mercato giovane, ma curioso e interessato a scoprire nuovi vini e varietà.

Le aziende che decidono di affacciarsi ora in Lituania hanno ancora il vantaggio del “first mover” in quanto il mercato non è ancora saturo come in molti dei paesi limitrofi.

PROGRAMMA

• H 12-12.30: presentazione del mercato lituano ai produttori
• H 13.00-14.00: masterclass con focus sui vitigni aromatici e rivolta al trade (importatori, buyers, horeca, media)
• H 14.00-17.00: walk around tasting ricolta al trade*

Alla walk aroud tasting le aziende potranno portare fino a 6 referenze (anche vini non aromatici).

Scopri anche l’evento Barolo & Friends a Tallin il giorno seguente!

IL MERCATO DEL VINO IN LITUANIA

• Considerate le accise ed i costi di
  importazione, i prezzi finali al pubblico di vini di qualità italiani si inseriscono nella fascia (15 – 30 €). Mentre
  il prezzo medio dei vini venduti dalla GDO è di circa 10 €.
• Secondo i dati dell’Italian Trade Agency, la popolazione lituana conta più di 2,5 milioni di abitanti con unconsumo pro capite annuo di 12,1 litri.
• Il mercato totale del vino importato ammonta a quasi 254 milioni di euro che, per la maggior parte, viene ri-esportato in paesi dell’Europa orientale non appartenenti all’UE come la Russia, Kazakistan e Bielorussia.
• Con quasi 71 milioni di euro, l’Italia è il secondo Paese maggiormente importato in termini di valore seguito da Francia e Spagna.