Il giornalista Dirk Rodriguez, caporedattore della prestigiosa rivista “Vinomagazine”, la più seguita in Belgio quando si tratta di enologia, ha condotto il seminario sul vino piemontese nell’ambito di Barolo & Friend Event di Bruxelles. Dopo il seminario Dirk ha risposto a qualche domanda, raccontandoci il suo rapporto con i vini italiani.
Il Barolo & Friends Event tenutosi a Bruxelles il 13 novembre ha avuto – fra i suoi protagonisti “locali” – il giornalista Dirk Rodriguez, caporedattore della prestigiosa rivista “Vinomagazine“, la più seguita in Belgio quando si tratta di enologia.
Dirk è stato, nell’ambito di Barolo & Friend Event Bruxelles, il conduttore del seminario sul vino piemontese tenuto insieme all’enologo langarolo Mauro Daniele: di fronte a 75 partecipanti hanno illustrato le DOCG spumante Alta Langa Metodo Classico, Gavi, Dogliani e Barolo. Dopo il seminario Dirk ha risposto a qualche domanda, raccontandoci il suo rapporto con i vini italiani.
“Per me sono fra i vini più interessanti: si sente il legame forte con la gastronomia del territorio, e per noi belgi l’associazione fra vino e cibo diventa sempre più importante. Questo perché qui il consumo di vino avviene prevalentemente a tavola: a casa o al ristorante ma sempre a pasto, non durante aperitivi o in altri momenti. Quindi il Piemonte per noi rappresenta tutta una serie di gusti e sapori caratteristici, a partire dal tartufo…”.
Ci sono diversità nelle preferenze, e nei consumi, fra una zona e l’altra del Belgio?
“Diciamo che nella parte settentrionale c’è una cucina locale molto più orientata al pesce, e quindi i vini bianchi hanno maggiore diffusione rispetto al sud del paese. Va anche detto che i migliori ristoranti si trovano nell’area fiamminga: dei tre stellati Michelin del Belgio due sono a Bruges e uno ancora più verso il Mare del Nord”.
Quali sono i paesi produttori più presenti in Belgio?
“L’Italia è sempre fra i top 3: i vini di Francia, Italia e Spagna sono sempre i più richiesti. A questi si aggiungono i cileni, che incontrano il gusto della popolazione belga. Ma i vini del vostro paese sono avvantaggiati perché – come dicevamo – sta crescendo l’attenzione per l’abbinamento vino-cibo, e la cucina italiana…”.
E per quanto riguarda i vini piemontesi?
“Da un anno all’altro vedo che la qualità continua a crescere, e questo anche in rapporto alla nascita di nuove DOC: si sente la differenza data dalla minore produzione, dallo sfoltimento dei grappoli. In più, direi che i cambiamenti di clima a cui abbiamo assistito negli ultimi anni favoriscono proprio le caratteristiche dei vini piemontesi”.