Quello del vino è un settore con picchi di crescita spaventosi: sapere chi sale e chi scende è fonte di ispirazione anche per chi sceglie di impostare nuovi business.
Vini piemontesi e italiani volano all’estero e sono tra i più richiesti nella maggior parte dei mercati. I numeri parlano chiaro e non è un caso, perché in molti dei paesi in cui il nostro export funziona le produzioni di vino interne sono pressoché nulle.
La scelta di come e dove proporre le nostre produzioni, per aggredire un nuovo mercato e consolidarne altri, passa inevitabilmente dall’analisi dell’andamento dei consumi. Ma anche del loro stato di salute. Quello del vino è un settore con picchi di crescita spaventosi, sapere chi sale e chi scende è fonte di ispirazione anche per chi sceglie di impostare nuovi business.
Secondo World’s Top Export le vendite di vino globali derivanti dalle esportazioni nel 2018 sono state pari a $ 37,4 miliardi con un aumento del 7,5% in media per tutti i paesi dal 2014, quando il valore delle spedizioni di vino era pari a $ 34,8 miliardi. Cresciuto ancora dal 2017 al 2018 con un +5.4%. In linea generale i paesi europei sono quelli che hanno registrato l’incremento più significativo arrivando a rappresentare il 72,5% di vino esportato a livello mondiale. Mentre i paesi del nuovo mondo, Australia e Nuova Zelanda, si fermano al 9%, seguiti dal 7,6% dell’America Latina al 7,6% e dal 4,6% dell’Asia e il 4,1% del Nord America.
La classifica dei top 15 paesi vede Francia e Italia in testa con valori pari rispettivamente a $ 11 miliardi (29,5% del totale) e $ 7,3 miliardi (19,6%). Seguiti da Spagna ($ 3,5 miliardi), Australia ($ 2,2 miliardi), Cile ($ 2 miliardi), Stati Uniti ($ 1,4 miliardi), Germania ($ 1,2 miliardi), Nuova Zelanda ($ 1,2 miliardi), Portogallo ($ 952,1 milioni), Argentina ($ 824,3 milioni), Regno Unito ($ 823,5 milioni), Sudafrica ($ 783,4 milioni), Singapore ($ 503,3 milioni), Hong Kong (436,9 milioni di dollari) e Paesi Bassi ($ 390,9 milioni).
Fanno riflette anche i dati degli ultimi quattro anni che illustrano i paesi con la crescita più rapida e con il più alto tasso di crescita: Paesi Bassi (+ 47,6%), Hong Kong (+ 37,4%), Australia (+ 28,3%) e Singapore (+ 10,8%).
A conferma del dinamismo che caratterizza il mercato del vino, i dati che prendono in considerazione anche le importazioni e quindi valori netti, che vedono sempre e comunque in testa Francia con $ 9,9 miliardi (e un + 5% dal 2014), Italia ($ 6,9 miliardi e + 8,3%) e Spagna ($ 3 miliardi e + 0,7%).
Numeri che si intrecciano con i prezzi medi delle bottiglie, mediamente più alti, per valori che rinforzano il brand del Made in Italy e che abbracciano l’intera filiera produttiva. Questo trend positivo lo si registra anche nella prima parte del 2019, che vede sempre USA e Germania come mercati più importanti per il “Bel Paese”, ma anche Francia e Australia, con incrementi pari rispettivamente al 10% e 18%.
Erika Mantovan